martedì 5 ottobre 2010

LEGGERE LE ETICHETTE 1

Guardando la "copertina" della scatola son stata invitata dalla golosità: l'ho comprata e mangiata tutta in due giorni. Con la scusa che vi volevo parlare di etichette, mi son sacrificata. Non voglio qui parlare delle qualità organolettiche (comunque la sacher è molto meglio e pure qualche torta fatta in casa), bensì dell'etichetta, appunto.
Intanto come notate dalla DENOMINAZIONE DI VENDITA, si chiama "torta al cacao", con cacao selezionato e gocce di cioccolato e farcitura di albicocche. Sembrerebbe una Sacher, quindi, ma non lo è perchè non è costruita come la Sacher, non ha la glassa ad esempio, e il termine Sacher si può usare solo per quella torta fatta in quel preciso modo. Qui hanno quindi dato una sottodenominazione lunga ed esplicativa, che ricorda la composizione della famosa torta al cioccolato austriaca ma senza "abusare" legalmente del nome.
Quando in un nome di un prodotto (e relative foto e pubblicità) trovate messo in rilievo un certo ingrediente (o più di uno: es. biscotti ricchi di mandorle e miele, pizza con mozzarella di bufala), per legge dovrete trovare nell'elenco degli ingredienti la percentuale che ne è stata usata. Questo vi spiega perchè trovate le percentuali solo di certi ingredienti e di altri no. Gli ingredienti sono SEMPRE elencati in ordine di quantità usata decrescente e non in ordine di utilizzo. Quindi il primo è sempre quello presente in maggior quantità e via così. In questo caso allora c'è più zucchero che farina. Dalla quantità (in percentuale) di un ingrediente potrete però capire quanto ce n'è di un altro. Qui di burro ce ne sarà tra il 5 e il 14%.
Continua...

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