sabato 28 febbraio 2015

RIUTILIZZO DEGLI AVANZI DI CUCINA (gli attrezzi eh!)


Vi consiglio questa pagina di idee...come invidio chi è capace di reinventare le cose. Sono i famosi "punti di vista" diversi che io amo tanto far notare alle persone: la stessa cosa la puoi vedere sotto mille aspetti diversi. Uno è il tuo.

http://www.architecturendesign.net/35-clever-ways-to-repurpose-old-kitchen-stuff/

venerdì 27 febbraio 2015

BISCOTTI QUARESIMALI LIGURIA

250 g. di mandorle sgusciate e private della pellicina scura

150 g. di zucchero

2 albumi d’uovo

marmellata di albicocche q.b.

finocchietti o salsapariglia o diavolini q.b.

I finocchietti sono dei piccolissimi confetti contenenti un seme di finocchio invece che una mandorla da cui deriva il nome (specialità della pasticceria ligure), mentre la salsapariglia o diavolini sono quelle piccolissime perline di zucchero colorato, che potete trovare nei supermercati ben forniti.

Preparazione
Pestate le mandorle nel mortaio con lo zucchero, poi unite gli albumi per ottenere una pasta piuttosto dura; ovviamente se non avete il mortaio usate un robot da cucina, ma alla fine lavorate lungamente la pasta con gli albumi.

Stendete questa pasta di mandorle su un piano da lavoro unto di olio con il matterello.

Tagliate la pasta a metà, e tagliate ancora a metà una delle due parti.

Spalmate un velo di marmellata di albicocche su una delle parti più piccole, e ricopritela con l’altra parte piccola; premete per far aderire le due parti. Tagliate il tutto a piccoli rombi, e se volete spolverate con un po’ di zucchero.

Ritagliate dei cerchietti dall’altra metà della pasta e decorateli con i finocchietti o la salsapariglia, premendo bene perché aderiscano.

Deponete i quaresimali su una placca e cuoceteli in forno ben caldo per 10 minuti.

A volte questi dolcetti vengono anche spalmati con glassa bianca o colorata prima di decorarli con i confettini, oppure viene data loro la forma di ciambelline, o sono decorati con mandorle a pezzetti, insomma potete sbizzarririrvi.
Testo da buttalapasta.it
Foto da www.romanengo.com, www.genovaperibambini.comune.genova.it, ilnostroricettario.blogspot.com, www.giboncook.com, www.palatifini.eu, www.centrodecorazionidolci.it

giovedì 26 febbraio 2015

CONOSCERE IL VINO E I SUOI ABBINAMENTI

A partire da martedì 3 marzo 2015, torna la seconda edizione del corso di avvicinamento al mondo del vino!

Il progetto – ideato dal sommelier AIS Michelangelo Raffa, titolare del wine bar enoteca 8284 di Albenga e realizzato con la collaborazione dell’assoziazione PSN Lab Palazzo Scotto Niccolari – prevede 6 incontri dedicati alle varie tipologie di vini con una particolare attenzione al loro abbinamento con gli alimenti.
Il ciclo di incontri si concluderà infatti con una cena di abbinamento enogastronomico che si chiuderà con la degustazione di una selezione di vini passiti e liquorosi.

A tutti i corsisti verrá consegnata una dispensa contenente il materiale opportuno per conoscere e scoprire meglio il magnifico mondo del vino.
Il corso è un’ottima occasione per aumentare le proprie competenze in un contesto informale e per trascorrere una piacevole serata in compagnia.

Programma incontri:
Martedí 3 marzo vini bianchi e raccolta iscrizioni + tesseramento PSN Lab
Martedí 10 marzo vini rosati
Martedí 17 marzo vini rossi
Martedí 24 marzo vini spumantizzati
Martedí 31 marzo vini passiti e liquorosi
Martedì 14 aprile serata di degustazione e abbinamento enogastronomico

Al termine del corso verrá rilasciato un attestato di partecipazione.

L’iscrizione può essere effettuata all’intero ciclo di incontri oppure è possible frequentare I singoli incontri.

Per partecipare al corso è necessaria l’iscrizione all’associazione culturale no profit PSN Lab.
La tesserà dà diritto agli associati a numerosi convenzioni e scontistiche presso partner dell’associazioni.

Il corso sarà tenuto dal sommelier AIS Michelangelo Raffa, patron del wine bar enoteca 8284 di Albenga.


Per info: press@psn-albenga.it | +39 347 627 2018 | www.psn-albenga.it

OSTERIA DI CUCINA LIGURE

Persone e luoghi che vale la pena di frequentare per conoscere la vera cucina ligure. Così si presenta il cuoco Enzo:

"Sono un cuoco con una lunga esperienza. Attualmente, nella bella stagione (ma anche la "brutta" ha un suo fascino) gestisco un punto di ristoro. La mia "osteria", così definita per esprimere il vecchio concetto di ospitalità, si trova sui bricchi di Vobbia; usando una vecchia espressione in genovese: a cà do diao (a casa del diavolo), per indicare un posto un pò...fuori mano. Nemmeno troppo, però...."

http://osteriacadodiao.blogspot.it/p/i-dintorni-dell-osteria.html

Nb. il "bricco" è l'altura che, trattandosi di Liguria, è spesso abbastanza ripida e scoscesa

mercoledì 25 febbraio 2015

GLI SCARTI SULLA PELLE

La cosmesi è un settore che nonostante la crisi non ha subito particolari contraccolpi, a dimostrazione che la cura della persona resta una priorità. In questo caso però parliamo di prodotti cosmetici ottenuti dall’estrazione e dalla lavorazione di molecole contenute nelle bucce d’uva, di mele, di pomodori, nella sansa e nelle acque di vegetazione derivanti dalla lavorazione delle olive, tanto per citarne alcuni. Prodotti che vengono testati in questo caso da EticHub, spin-off dell’Università di Pavia nato nel gennaio 2013, per garantire efficacia, sicurezza, qualità e sostenibilità del prodotto finito.
“Negli ultimi anni il mondo della cosmetica ha dimostrato una forte propensione verso un migliore utilizzo delle risorse – spiega Mariella Bleve, una dei soci fondatori e amministratore di EticHub. Sono stati così avviati gli iter necessari ad acquisire brevetti ad hoc....
continua a leggere su:

http://www.bioenergyitaly.com/2015/02/12/bucce-duva-e-di-pomodoro-o-sansa-delle-olive-quando-i-cosmetici-derivano-dagli-scarti-dellindustria-alimentare/

martedì 24 febbraio 2015

FARINA DAI RIFIUTI ORGANICI

Aumentano le ricerche per la produzione di ingredienti dedicati all’alimentazione degli animali da allevamento che siano sostenibili e non incidano quindi in modo eccessivo sull’ambiente e sulle risorse disponibili. Ne dà conto nella sua newsletter “Mangimi & Alimenti”, il periodico di Assalzoo. Un gruppo di studiosi danesi infatti, ha messo a punto un metodo grazie al quale entro tre anni, mediante una tecnologia di fermentazione appositamente brevettata, sarà possibile produrre dai rifiuti organici una farina proteica simile dal punto di vista nutrizionale alla farina di pesce e di soia, in grado quindi di prendere il loro posto all’interno dei mangimi per gli animali da allevamento. Questa tecnologia, che permette al gas naturale sprigionato dalla fermentazione di convertirsi in granuli proteici, si chiama U-Loop ed è stata brevettata da una azienda biotech della Danimarca e dal settembre del prossimo anno la Technical University of Denmark ne testerà il funzionamento su più larga scala. Per l’autunno del 2015 quindi, dovrebbero essere pronte le prime “ricette” per la produzione di diverse farine proteiche. Già ora, l’azienda danese sta lavorando con la Technical University of Denmark e con la Aarthus University per ricavare una forma specifica di farina proteica in cui il profilo aminoacidico sia adatto per essere somministrato ai maiali.

http://www.bioenergyitaly.com/food-waste-management/ 

Food Waste Management è il Salone dedicato alla gestione dei sottoprodotti dell’industria agroalimentare, mettendo in mostra le migliori esperienze ed innovazioni tecniche nel campo del recupero, del trattamento e del reimpiego dei residui della produzione agricola e dell’industria di trasformazione in una logica di simbiosi industriale intersettoriale.
http://www.bioenergyitaly.com/food-waste-management/

lunedì 23 febbraio 2015

SI COMINCIA COSI'...

Ti svegli alle quattro e tra un sonnecchio e l'altro pensi. Ti alzi perché così si fa la mattina. Nelle famiglie perbene ed abituate a lavorare si faceva così. Apri il telefono (lo accendi, è più corretto ma un incendio già la mattina non lo reggo) e il computer. Trovi una mail di un amico che dice che tenere un blog è tempo perso però è meglio dei giochini scemi su Fb. TEMPO PERSO...Si, vero, tempo perso. Ma anche una passeggiata è tempo perso. Anche il caffè con gli amici. Anche prendere il treno per andare a lavorare, leggere un libro, andare in palestra, fare fotografie, cambiare la sabbia ai gatti e tutto quello che facciamo può essere ritenuto tempo perso. 
Cioè il tempo non è perso solo quando ci si guadagna? 
Se porto fuori il cane di un'amica in vacanza è tempo perso? Se sono dog sitter e mi pagano non perdo tempo perché è lavoro, se lo faccio per affetto è tempo perso. Ma questa vita non ha lo scopo di passare, quindi di perdere il tempo dietro di me? 
E quali sono le attività migliori per non dover poi dire : "accidenti ho perso solo del tempo e basta"?

domenica 22 febbraio 2015

Intorno alla mensa. 
Persone, cibi, tavole e feste negli sguardi infantili della PInAC. 

In collaborazione con il MIUR e il Comune di Rezzato, con il co-finanziamento di Fondazione Cariplo e il sostegno di Fondazione ASM - gruppo a2a, Detas/Dleds, con la collaborazione e il patronato di Regione Lombardia.


Inaugurazione: sabato 25 ottobre, ore 18, sulle note di Eva Shoo Project, con il buffet etnico a cura delle donne dell'associazione Nonsolonoi e Lugana Brut DOC offerto dalla Famiglia Olivini.


Il cibo è cultura, esprime la capacità che l’essere umano ha mostrato nel corso dei millenni di trasformare il crudo in cotto, di domare il fuoco per trasfigurare gli alimenti, di imbandire una tavola affinché il nutrirsi sia luogo di incontro e non di rivalità selvaggia. Noi uomini mangiamo insieme, siamo commensali, seduti attorno alla stessa tavola che nutre tutti i presenti. e non vi è realtà quotidiana che esprima meglio del cibo l’intrecciarsi di storie, tradizioni, patrimoni di popoli e genti......