mercoledì 13 maggio 2015

EXPO ISTRUZIONI PER L'USO 5: FRANCIA E LEGNO

E insomma i cugini francesi sono stati bravi. Un allestimento suggestivo, con tutti i loro prodotti e le zone climatiche e le tipicità regionali. Dentro tutto appeso, anche le farine e le uova, magari dentro contenitori e trattenuto da un alveare di legno che complessivamente risulta come un igloo ligneo; e poi gli attrezzi da lavoro di campagna e di cucina, sempre appesi. Affascinante. Fuori invece metri e metri di orto FRESCHISSIMO. Insomma da invidiare, secondo me. Persino i carciofoni dello scultore, da invidiare. E noi?









Tanto il legno all'Expo, in tutte le versioni. Ecco ad esempio l'esterno del padiglione Uruguay, con una trama moderna che trattiene ceppi di legno VERO e tagliato grezzo, proprio con l'ascia. O almeno questa è l'impressione.


Ecco invece in un cluster delle canne, anche queste appese
 E infine l'esterno del padiglione Vietnam


domenica 10 maggio 2015

EXPO ISTRUZIONI PER L'USO 4: CHI PUO' E CHI NON PUO'

cluster bio Mediterraneo
 Per favore non limitatevi a ciondolare a bocca aperta nella parte centrale del Decumano. Guardate la benedetta cartina del luogo e andate a scoprire gli angoli remoti. E' ovvio che vi hanno messo sul cammino delle Nazioni e delle Multinazionali più remunerative e remunerate. Invece ci sono dei cluster deserti, dove "vanno solo le scolaresche a mangiare sulle panchine" (sentito con le mie orecchie come indicazione da una veterana di 5 giorni ad un nuovo arrivo tra i volontari). Tipo il Bio Mediterraneo, Isole, mare e Zone aride. A parte 'sta maledizione dei cluster che non sono finiti (e quindi si intra-capisce il famigerato camufflage) perché erano assegnati all'Italia e quindi hanno avuto i problemi che sappiamo. Inoltre i prodotti per allestire gli stand sono ancora bloccati alle dogane. Ma la dogana gli altri Paesi non han dovuto passarla?
Invece vuoi mettere il centro del Decumano dove ci sono "i Grandi"? Lì non manca niente e ci sono le code per le visite.
Inoltre guarda caso i cluster a tema più azzeccato (la fame nel mondo, l'aridità, la biodiversità da tutelare) sono a casa di Dio, il cluster del cioccolato (che anche se non è dieteticamente corretto per l'umanità però attira clienti e consensi) è sul Decumano e non puoi non sbatterci il naso, pardon la lingua. Lì vedi subito che c'è la Lind ma dietro, che se non ti sforzi non lo vedi, il padiglione del cioccolato di Modica. Ma non era una occasione per valorizzare nel Mondo anche il prodotto italiano?

sembrano...ma non sono

ecco cosa sono!


Ecco invece lo strabiliante padiglione del Marocco. Enorme lo spazio, ben suddiviso con le zone climatiche della Nazione, bellissimi gli effetti multimediali. La stessa cosa si può dire anche per l'Egitto. Si vede la differenza tra Nazioni africane: chi può e chi non può. Zimbawe nel cluster, Marocco nel Decumano

Marocco

Marocco

Marocco

Marocco

Marocco

Marocco
Comunque potete bere un buon the marocchino nel chiosco subito all'uscita. Ve lo fa Gregorio che di marocchino non ha niente però è buono (glielo hanno detto anche i marocchini stessi)

sabato 9 maggio 2015

EXPO ISTRUZIONI PER L'USO 3: STATI UNITI

Il padiglione dell'America non smentisce quello che molti ancora pensano: americanate. Enorme, imponente, ma freddo nonostante una parete esterna tappezzata di pannelli con l'orto verticale. La verticalità delle verdure è molto presente all'Expo, ma mi stupisce che dopo meno di una settimana le verdure da cucina siano già svenute. (vedi foto n.5) Non son stata a leggere niente dentro: quando una cosa non mi prende o non sono costretta a memorizzarla per studio o lavoro passo oltre. 
Come vi dicevo l'accesso ai cancelli è molto semplice dal punto di vista della sicurezza: come in aeroporto ma con meno stress. Qualche sparuto militare italiano, appostato all'inizio e alla fine della famosa passerella, ma impegnato prevalentemente a commentare col collega l'avvenenza delle ragazze in transito. Dentro l'area espositiva niente senso di stato militare. Telecamere di sicurezza ogni venti passi, personale fintamente leggiadro nei padiglioni del Medio Oriente ma non te ne accorgi neppure. Qualche Carabiniere che transita con il loro tender. Sarà stato un caso in quel momento ma gli unici Carabinieri a passeggio in un posto preciso erano proprio agli Usa. Ma sarà un caso. Vi ripeto, sembra di essere alla sagra della trippa: massima libertà di respiro.

















AROMI ITALIANI

E adesso altri due esempi di verticalità

ISRAELE

venerdì 8 maggio 2015

EXPO ISTRUZIONI PER L'USO 2














 Allora avete il vostro bel bigliettino ma prima di arrivare ai cancelli dovete percorrere (almeno per l'ingresso Merlata) una strada che dovrebbe essere nel verde mediterraneo. Lo sarà sicuramente, tra un anno. Per il momento è una steppa immensa con palazzoni in lontananza. Dopo i cancelli fate un altro mezzo chilometro in un tunnel sopraelevato e finalmente entrate nel Cardo (mi spiace ma il nome non è associato alla coltivazione della verdura tipica delle nostre terre). Una delle prime cose che vedrete è lo stand - lo stand, questi sono padiglioni altro che stand- dell'Irpinia. 

L'Irpinia? Ora con tutto il bene che posso volere ai miei connazionali di quella zona, scusate ma mi è subito venuta una mezza malignità. L'Irpinia? Da sola? Si da sola. E che caspita c'è nello stand, pardon padiglione? Niente: un filmato. Speravo almeno nella presenza degli eredi De Mita e gente così a raccontare come fanno le talee di soldi. Insomma qualche brutta domanda me la sono fatta, visti i costi della partecipazione (e poi l'archistar, gli idraulici, gli elettricisti, ecc). Sono riuscita a mantenere la calma perchè erano solo le dieci di mattina.

Incrociate poi il famoso Decumano (vorrei sapere dove mettono l'accento tonico gli adolescenti). Lungo 1600 metri, ma molto largo, anche se pieno di gente non avete il senso di soffocamento. Potreste averlo tra due mesi (anche meno) perché è solo in parte coperto. (vedi la prima foto)

Con la vostra piantina in mano a questo punto decidete cosa visitare. Ma preparatevi alle code. Code praticamente ovunque. Ovviamente ci sono i padiglioni di Nazioni più gettonate perché sono già stati nominati dai media, come nel caso del Brasile dove vanno tutti per saltare sui tappeti, o perché c'è comunque la curiosità di vedere cosa han messo su quelli di una Nazione che non conosciamo.
 Ma se ad un certo punto volete prendervi un aperitivo fashion lì, tra Cardo e Decumano, c'è la mitica Terrazza Martini. Stai venti minuti a decidere consultando il menù e quando finalmente arriva il giovane cameriere con la cresta scopri che quello che hai scelto non lo fanno ANCORA. No l'analcolico (non ci credete eh che volevo l'analcolico?) non si può avere perché manca ancora lo spremitore o comunque quell'attrezzo per strizzare la frutta e la verdura. Ma è la Terrazza Martini vero? E non potevano farselo prestare dalle cugine Terrazze di Genova o dovenonso? Se lo sapevamo ne portavamo uno noi da casa!

 Questo è già un inizio dell'idea di affrettato che c'è in molti posti. Molti posti...quelli gestiti dall'Italia. Perché i padiglioni delle Nazioni, sono già a pieno regime, almeno questa è l'idea che ti fai. Mentre i giardini, le coperture, altre infrastrutture e soprattutto i cluster sono ancora da finire. E questa non è un'idea, ce l'hanno detto. I cluster sono i padiglioni a tema dove convergono più Nazioni perchè accomunate da quel tipo di coltivazione (es. il cacao, la frutta, i cereali, ecc) o di clima (il mare, il deserto, ecc). Ne riparleremo.
A proposito di coda: il padiglione Italia non l'ho visto perché non avevo voglia di passare mezza giornata in coda. Qui sotto: il Decumano visto dalla scala della Terrazza Martini. Scala che è sia antincendio che no, quindi in griglia metallica come le scale da norma, ma estremamente contrastante con l'idea di lusso che si è voluto ricreare sopra. A proposito: se andate lì autorizzate automaticamente ad usare la vostra immagine (e anche sonoro) in caso venissero fatte foto o riprese. Quindi se sperate di lanciarvi nel mondo della celluloide (esiste ancora? la celluloide, dico, non il mondo) sapete dove andare a prendere un alcoolico o un succo della nota ditta che c'è anche nel vostro bar.



EXPO ISTRUZIONI PER L'USO 1: NEPAL

Inizio la piccola raccolta di mie considerazioni sull'Expo con la fine. Cioè con quello che tutti voi volete sapere -come è il padiglione del Nepal -e quella visita che magari si lascia come ultima della giornata ma è una tappa d'obbligo. Questo stand forse non sarebbe stato così visitato se...
Perché non si può vedere tutto dell'Expo in un giorno solo e guarda caso questo è in fondo al decumano, seppur vicino al padiglione dell'ONU, e ambedue non sono certo meta ambita dai ragazzetti che mangiano da McDonald o di chi ha dall'Expo aspettative di puro divertimento.
Comincio dalla fine anche con le foto, cioè con la scatola dove la gente mette un'offerta prima di andare via. E' sistemata vicino all'ingresso, davanti ai due artigiani che dimostrano come si scolpiscono quelle meraviglie di colonne. Poi si sale un comodo dislivello e ci si trova in uno slargo. Laggiù sotto c'è la pagoda dove, non curanti dei visitatori, operai italiani continuano a lavorare.
Per fortuna abbastanza lontano dalla confusione e anche perché la gente in visita non schiamazza come fosse in un luogo sacro, si trova una atmosfera di musica rilassante e che fa pensare. Dignitosi ma con gli occhi tristi questi due omini, credo si sentano osservati come animali allo zoo.