martedì 24 marzo 2015

CIOCCOLATO E PREMIO NOBEL

Per anni durante lezioni o conferenze mi son sentita dire dal mio pubblico che alla televisione han detto che il cioccolato cura la carie oppure che il vino rosso non fa venire l'infarto. Cose di questo genere. Riferite con la certezza di chi ha colto solo una parte del discorso, la parte che è per lui positiva. In realtà il fluoro, e neanche a chili, è nel cacao ma il cioccolato è composto anche di altre cose -tipo lo zucchero - che ai denti bene non gli fa. In effetti i servizi dei tg non sono quasi mai espressi in termini scientificamente corretti, anzi tendono ad essere lanci di eclatanti rivelazioni che vanno contro le restrizioni dei buoni educatori alimentari. In realtà nessun buon nutrizionista o educatore alimentare ti toglierebbe mai la cioccolata in modo definitivo o il bicchiere di vino a tavola. 
In questo simpatico articolo di Bressanini, peraltro eminente scienziato e divulgatore, si spiega come nascono le "false leggende positive" sul cibo. 

Quante volte avete letto “Mangiare il tal cibo previene la tal malattia”? O viceversa “Il consumo dell’alimento X è responsabile della patologia Y”? Io tante. E troppo spesso andando a leggere l’articolo scientifico originale (ammesso che esista e che non sia una semplice comunicazione ad un congresso o, peggio, una semplice ipotesi di un ricercatore) si scopre che in realtà è stata semplicemente riscontrata una “correlazione”.
Funziona così: sono stati analizzati i consumi alimentari di un gruppo di persone e si è riscontrato che, ad esempio, quelli che consumavano più succo di limone spremuto (ad esempio) avevano una probabilità inferiore di avere il cancro al polmone. Oppure si confrontano e si incrociano abitudini alimentari e patologie tra paesi diversi: in Francia mangiano tanto formaggio e hanno una minore incidenza di malattie cardiovascolari rispetto agli USA dove invece mangiano poco formaggio ma una incidenza maggiore di malattie di quel tipo. In più in Francia bevono più vino che negli USA (lascio al lettore trarre le conclusioni). Non passa giorno che io non legga cose ti questo tipo: “il vino previene gli infarti”, “il latte causa l’osteoporosi”, “il tè verde protegge dall’invecchiamento” e così via.
Che valore dare a questo tipo di osservazioni? Personalmente quasi zero a meno che non ci siano altre (e robuste) evidenze che mostrino la fondatezza dell’ipotesi di un rapporto di causa ed effetto.
La rivista New England Journal of Medicine (NEJM) a ottobre 2012 ha pubblicato un gustoso articolo (Messerli, Franz H. “Chocolate consumption, cognitive function, and Nobel laureates.” New England Journal of Medicine 367.16 (2012): 1562-1564.) sulla correlazione tra il consumo di cioccolato di una nazione e il numero di premi Nobel vinti da cittadini di quella nazione.
Vi mostro subito il grafico dove i ricercatori trovano una correlazione lineare (r = 0.791) significativa tra il numero di premi Nobel ogni 10 milioni di abitanti e il consumo pro capite di cioccolato
correlation-01
Dal grafico si vede immediatamente come più in un paese consumino cioccolato, più  si vincono premi Nobel. In particolare dall’analisi statistica si scopre che per aumentare di uno il numero di premi Nobel (ogni 10 milioni di abitanti) è necessario aumentare il consumo pro capite annuale di cioccolato di 0.4 kg.
I flavonoidi sono un gruppo di sostanze molto abbondanti in alcuni vegetali di cui recentemente si è mostrata la capacità di migliorare le funzioni cognitive, ridurre il rischio di demenza e migliorare le funzioni cognitive negli anziani. In particolare uno studio sui flavonoli, una sottofamiglia presente nel vino rosso, nel tè verde e nel cacao, ha mostrato che
chi assumeva dosi medio-alte di flavonoli del cacao mostrava in generale performance migliori in termini di funzionalità cerebrale, memoria a breve e a lungo termine, velocità di pensiero e capacità cognitiva  complessiva, rispetto a chi ne consumava meno.
Lo studio sul NEJM parte dall’ipotesi che il consumo di cioccolato, ricco di flavonoli, possa avere un effetto sulle capacità cognitive di un intera popolazione. Non essendo disponibili dati sulle capacità cognitive di intere popolazioni l’autore considera il numero di premi Nobel un surrogato ragionevole. Ed ecco quindi il grafico che ho riportato sopra. È chiara la correlazione: più cioccolato consumi come nazione e più vinci premi Nobel. È ovvio dal grafico che il cioccolato fa diventare più intelligenti, no? Come altro si spiega questa correlazione? Guardate la Svizzera: ha il più alto consumo pro capite di cioccolato e, guarda caso, anche il più alto numero di Nobel. Non può essere una coincidenza!
È curioso, fa notare l’autore, anche il caso della Svezia che con un consumo di 6.4 kg pro capite per anno di cioccolato ha un numero di premi Nobel più del doppio di quello che ci si aspetterebbe dal suo consumo (ne ha 32 ma ne “dovrebbe” avere 14). O ipotizziamo che gli Svedesi, a differenza di altre popolazioni, abbiano una maggiore sensibilità al cioccolato e quindi le loro funzioni cognitive reagiscano positivamente a dosi inferiori di cioccolato rispetto ad altre popolazioni, oppure possiamo ipotizzare che chi assegna i premi sia stato un po’ “partigiano” ;)
L’Italia non è messa benissimo: evidentemente ne mangiamo troppo poco (chiaramente la Nutella non ha lo stesso effetto del cioccolato. È probabilmente colpa della presenza di grassi vegetali. Anzi, potremmo ipotizzare che sia proprio la presenza di questi grassi che ha impedito all’Italia di avere più premi Nobel! Complotto!)
Siete un ricercatore e volete vincere un premio Nobel? Avete più banalmente problemi con il sudoku domenicale? Forza, correte a comprare qualche decina di tavolette di cioccolato (non quello bianco però, che oltre ad essere disgustosamente dolce non contiene flavonoidi).
No eh? Non vi ho convinto? Siete scettici? E fate bene!
Il punto, che spesso sfugge a molti, è che una semplice correlazione non significa nulla, e in particolare non indica assolutamente un rapporto di causa ed effetto. “Correlation is not causation” è un mantra che ogni giornalista o ricercatore dovrebbe recitare prima di scrivere articoli che attribuiscono cause a destra e a manca.
Certamente se esiste un rapporto di causa ed effetto tra due fenomeni mi posso aspettare di trovare una correlazione. La  posso però trovare anche se i due fenomeni hanno semplicemente una causa comune (più o meno alla lontana). Ma, ed è il caso peggiore, analizzando un gran numero di dati posso trovare correlazioni tra fenomeni completamente indipendenti anche per puro caso. Non è difficile. Volete qualche esempio?
Sappiamo tutti che il numero di casi di autismo è in continuo aumento. Anni fa un medico aveva ipotizzato una relazione con alcune vaccinazioni. Poi si è scoperto che non esiste alcuna relazione tra vaccini e autismo, e che il medico aveva organizzato una truffa, ed è stato messo sotto inchiesta per questo (purtroppo molti genitori ancora credono a queste storie. Medbunker fa una bel riassunto)
Sappiamo anche che il consumo di prodotti biologici è in continuo aumento. Non ci sarà una correlazione tra le due cose? Proviamo a fare un grafico, in funzione del tempo, del numero di casi di autismo e delle vendite di cibo biologico in USA.
correlation-02
Bingo! E la correlazione è altissima (r=0.9971) superiore a quella tra cioccolato e Nobel.SVEGLIA, CI STANNO AVVELENANDO CON IL BIO!!!! FATE GIRARE!!! (No, scusate, non sono su Facebook :mrgreen: )
Ma non è finita qui. Usavate Internet Explorer e ora siete passati a Chrome? Avete fatto benissimo! Lo utilizzate ancora? Male, malissimo! Se passerete ad un altro browser sappiate che farete anche un favore alla società! È noto infatti che esiste una stretta correlazione tra omicidi e quote di mercato di Internet Explorer (e possiamo sicuramente ipotizzare che la frustrazione derivante dall’uso di un browser così primitivo possa generare pulsioni omicide verso il collega nel cubicolo a fianco, per cui abbiamo anche trovato il meccanismo psicologico).

http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/02/15/mangia-cioccolato-e-vinci-il-premio-nobel/

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