giovedì 5 marzo 2015

MANGIARE (BENE) A PARIGI di Lilli Luini

Ho chiesto ad un'amica di raccontare la sua esperienza gastronomica a Parigi. Sarà stata la mia invidia: volevo farla lavorare un pò per espiare il fatto che io ero a casa e lei nella città più sognata del mondo. Ma poiché è anche una scrittrice temo che la sua fatica sia stata proprio poca. Comunque ecco i suoi consigli, freschi freschi di pochi giorni.



Huchette
Il week end a Parigi è un grande classico di primavera.
Si parte pieni d’entusiasmo, si torna contenti del viaggio ma sempre con la stessa lamentela: “sì, è una bella città, ma come si mangia male…”
Il problema che noi italiani dobbiamo affrontare, in qualsiasi città europea, è passare un fine settimana senza rimpiangere la cucina di mamma e il caffè del bar sotto casa.
Vi do una grande notizia: a Parigi si può.
Seconda notizia, e questa è strepitosa: con il caffè sono assai migliorati. Dirò di più: quasi ci siamo. Se avete l’accortezza di chiedere un espresso, ve lo fanno ed è pure buono. Spesso vi arriva in tazze targate Lavazza, incredibile ma vero. I prezzi sono nella norma, sempre che non vi sediate in uno dei caffè storici tipo Fleur, Deux Magots eccetera, dove pagherete quasi 5 euro un espresso. Ma per il resto non ci sono problemi: se uscite dalla visita alla Sainte Chappelle e siete in astinenenza da caffeina, potete tranquillamente entrare al Deux Palais, un locale elegante dove i camerieri vi aprono la porta, senza temere una spiumatura.
Tartare
Da evitare invece il tè: costa dappertutto 6 euro e 50 centesimi, che per un poco d’acqua calda è un’assurdità. Nemmeno l’acqua minerale è a buon mercato, ma almeno quella è indispensabile. L’aperitivo e la birra sono invece abbordabili, con costi simili all’Italia.
Veniamo al nocciolo della questione: cosa mangiare e dove?
Primo comandamento: è buona abitudine uniformarsi agli usi e alla cucina locale. Mangiare una pizza o le lasagne alla bolognese potrebbe non essere una buona idea.
Secondo comandamento: evitare i ristoranti ubicati nei luoghi celebri, o attaccati alle attrazioni, o all’interno dei musei, e che per definizione sono spesso trappole per turisti medesimi.
A pranzo una felice variante è costituita dalle crêpe, autentica specialità francese. La tradizione è stata importata a Parigi dai migranti bretoni, che arrivavano alla stazione di Montparnasse. Proprio per questo le migliori crêperie parigine si trovano in rue de Montparnasse (attenzione al termine “rue”, è una traversa del più celebre Boulevard de Montparnasse, che corre sotto la torre omonima).
Mandigotte 
Con una cifra modesta (15/20 euro massimo) mangerete una eccellente crêpe di grano saraceno, con varie farciture a scelta, e una crêpe dolce, anche questa con vasta scelta. Da accompagnare con il sidro, a volte freddo servito in bottiglia, a volte caldo servito in tazza. Oltre a quelle di Montparnasse, ne segnalo una ottima all’Ile Saint Louis, la Crêpes en l’Isle, al 13 di rue des Deux Ponts.
Sull’Ile Saint Louis si mangia anche il miglior gelato della città (Berthillon).
Per la cena, ci sono ristoranti con tutte le cucine del mondo, ma siccome siete in Francia meglio mangiare francese. Una sera la potrete dedicare alle fondute, e non dovrete nemmeno spendere tanto. Al Quartiere Latino, in Rue de la Huchette, proprio a ridosso della Senna, ci sono diversi ristoranti specializzati in fondute, di carne e formaggi. Ve la cavate con meno di 30 euro a persona.
Dall’altra parte della Senna, al 13 di rue Les Lavandière Sainte Opportune, c’è un locale che si chiama Le robe et les palais, dove fanno una tartare straordinaria, così come il fois gras. Ottimi dolci e anche i vini. Il tutto viene a costare sui 40 euro.
Infine, un localino straordinario a Montmartre. Si chiama La mandrigotte, lo trovate al 68 di rue Lepic (http://mandigotte.fr/), cinque minuti a piedi dalla piazza dei pittori. Pochi i tavoli, meglio prenotare anche se siete solo in due. Alta qualità, piatti molto curati anche nella presentazione. Si mangia ovviamente carne (l’anatra è eccezionale), ma anche pesce. Eccellente scelta di vini e di dolci, belli da fotografare. Il costo per una cena va dai 30 euro in su, con un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Sul mio onore, stavolta non tonerete affamati.

Crepes 
                                                                           http://www.ibs.it/libri/luini+lilli/libri+di+luini+lilli.html




2 commenti:

  1. direi che anche la classica baguette mangiata agli Champs Elysses non era male!

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  2. e non potevate mica evitarla no?!

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