giovedì 12 novembre 2009

I PESSIMISTI DIMAGRISCONO PIÙ DEGLI OTTIMISTI

L'ottimismo sarà pure “il profumo della vita”, ma non aiuta a perdere peso. Per perdere i chili di troppo sembra sia meglio essere pessimisti: nelle persone che tendono a vedere tutto nero la dieta sembra funzionare di più rispetto a chi ha sempre il sorriso sulle labbra. Lo sostiene uno studio giapponese, pubblicato su su “BioMed Central - BioPsychoSocial Medicine”. Il carattere e la personalità svolgono infatti, per i ricercatori della Doshisha University, in Giappone, un ruolo non secondario nelle decisioni e negli atteggiamenti che riguardano una dieta. Nella ricerca nipponica, il dott. Hitomi Saito e colleghi hanno tenuto sotto osservazione, per sei mesi, 101 pazienti obesi ricoverati al Kansai Medical University Hospital Clinic. A queste persone era stata prescritta una terapia dimagrante, che comprendeva una dieta alimentare, degli esercizi fisici e una consulenza psicologica e caratteriale. I volontari inclusi in questo studio hanno compilato, prima e dopo lo svolgimento della ricerca, un questionario psicologico, dal quale si poteva evincere in maniera abbastanza attendibile la loro personalità. Dall'analisi di questi test e di quanto emerso durante il periodo della terapia dimagrante, è venuto fuori che i pessimisti riuscivano a perdere peso di più e meglio rispetto agli ottimisti.
Questo avveniva, secondo gli scienziati, perchè i pessimisti riuscivano ad acquisire una migliore consapevolezza di sé attraverso la consulenza psicologica e, diffidando di perdere facilmente peso, si applicavano con più rigore alla dieta e al programma di dimagrimento loro prescritto. I pessimisti, tuttavia, al termine dei sei mesi di terapia dimagrante, si mostravano più ottimisti e con migliori capacità di auto-controllo. Questi ultimi risultati si verificavano indipendentemente da quanti chili questi individui erano riusciti a perdere.
Coloro che erano ottimisti già da prima dello studio, invece, hanno perso meno peso nel corso della ricerca. I dottori spiegano questo con la maggior preoccupazione dei pessimisti per la propria salute, la qual cosa li spinge a seguire più rigorosamente le cure. Per il dott.Saito è molto importante favorire l'autorealizzazione dei pazienti e le loro capacità di autocontrollo, al fine di ridurre lo stress psicologico e mantenere nel tempo la perdita di peso. Un buon segno è anche dato dal fatto che i pessimisti, alla fine del programma terapeutico, si mostravano più ottimisti e sicuri di sé: questo favorisce il mantenimento negli anni dei comportamenti giusti appresi con la consulenza nei sei mesi di cura e incentiva a tenere costantemente un corretto stile di vita.
Sicuramente non bisogna assolutizzare le conclusioni dello studio giapponese, vista l'esiguità del campione considerato (poco più di cento persone) e i molteplici positivi effetti sulla salute derivanti dall'ottimismo, provati da diverse ricerche scientifiche. L'indicazione utile che si può trarre dall'indagine asiatica è quella che spinge a intraprendere e seguire seriamente un programma di dimagrimento e a cambiare il proprio stile di vita, mantenendo negli anni delle salutari abitudini e dei corretti comportamenti.

(articolo da: http://italiasalute.leonardo.it/news.asp?ID=10134; immagine finale: blackblonde.splinder.com)

4 commenti:

  1. Ok, quello che lo prende a quel servizio dovrebbe essere un lupo, o un cane, o una jena... qualunque essere sia, mi ci configuro pienamente, ma io ho quel qualcosa in più, le mani legate e la coda tagliata... :)

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  2. Ciao,complimenti per la cucina e per il tuo blog..interessante e lo dico da interessato..mi riconosco nel descrittivo dello stressato magro e nel rapporto diabolico che ho con il cibo o meglio con l'alimentazione....credo di doverti un bacio con sincera amicizia...non chiudere il blog o mi suicido con un tramezzino!

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  3. ok pur di non ridurti al tramezzino resto!
    ciao fratello

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