
È una pianta che si è perfettamente adattata all'aridità del sudovest del Marocco, e la sua sagoma è molto caratteristica: chioma ampia e arrotondata, tronco nodoso, tortuoso e abbastanza corto, formato spesso da più parti intrecciate tra loro.
I fiori, da bianchi a giallo-verdastri, compaiono tra maggio e giugno. Il frutto è una bacca ovale che da matura è di colore giallo-bruna e contiene una noce estremamente dura, al cui interno vi sono tre "noccioli". Un albero ne produce circa 8 kg all'anno. Le foglie, verde scuro e coriacee, servono di nutrimento a cammelli e capre. Queste ultime non esitano ad arrampicarsi sui rami per brucarle.
Dal nocciolo macinato con un laborioso processo, per il quale occorrono circa sedici ore di manodopera, si ottiene un olio di bassissima resa (100 Kg un litro d’olio).
La popolazione berbera dell'Atlante ha sempre utilizzato questo olio nelle due diverse tipologie, ottenute tostando o meno i noccioli prima dell'uso.

L'olio alimentare, dal sapore più forte a causa della torrefazione dei semi (leggermente più scuro rispetto all'olio d'oliva e dallo spiccato aroma tostato), è usato nella cucina berbera in dosi minime per aromatizzare la semola di cuscus, le carni stufate e per inzuppare il pane. Contenendo più dell' 80% di acidi grassi, ha azione benefica nei disturbi reumatici e cardiovascolari, stimola e attiva l'ossigeno nelle cellule, migliora le capacità cerebrali ed agisce positivamente sul fegato e sulla digestione
Questo olio, come il tè, è tradizionalmente offerto agli ospiti insieme al miele in segno di benvenuto. Nonostante le sue peculiarità ed i molteplici usi, le piante di Argan stavano scomparendo, per cedere il posto a colture più redditizie.
(fonte: taccuinistorici.it)
Non lo sapevo , grazie venire qui vuol dire scoprire sempre nuove notizie .
RispondiEliminaUn sorriso a te ^_^
:-)
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